Di GeForce Now c'è veramente poco da poter dire che non sia già noto a mezzo mondo e, soprattutto, a voi che leggete periodicamente le pagine di Multiplayer.it e siete quindi ben competenti con ciò che questo settore è in grado di offrire, a partire dalle modalità con cui poter giocare.
Noi in più di un'occasione abbiamo evidenziato come, ad oggi, il servizio di NVIDIA rimanga ancora il modo migliore per giocare in streaming grazie al combinato tra tecnologie, gestione commerciale e disponibilità di videogiochi che è praticamente impossibile trovare nella concorrenza. GeForce Now funziona bene, è disponibile su smartphone, su Windows, su Mac e persino sui visori per la VR e anche su un gran numero di TV di brand differenti e, ad oggi supporta praticamente tutte le piattaforme di digital delivery, per un cumulo totale di videogiochi che supera abbondantemente i 2000 prodotti.
Non è un servizio economico, questo è vero, ma ormai per molti rappresenta di fatto, la migliore opportunità per giocare in mobilità o sfruttando PC molto datati senza lesinare in alcun modo sulla qualità del videogioco in movimento. Chiaramente c'è un solo requisito che è cruciale per i sistemi di streaming: ci deve essere una buona connessione a disposizione, non tanto in termini di ampiezza di banda (una normalissima DSL da 100 mbps in download e 10 mbps in upload è più che sufficiente), ma per quello che concerne la stabilità del collegamento e il ping che sono elementi fondamentali per evitare qualsivoglia ritardo negli input con conseguenti artefatti grafici.
E visto che parlavamo di mobilità, nonostante le molteplici conferme rilasciate proprio da NVIDIA anche all'inizio di quest'anno, c'era ancora una piattaforma estremamente popolare e interessante che doveva superare un'importante limitazione: Steam Deck e la chiusura del suo sistema operativo SteamOS. Ad oggi, l'unico modo per utilizzare GeForce Now sul famoso e vendutissimo PC handheld di Valve era appoggiarsi ad un piccolo script realizzato da NVIDIA stessa (e già questo era un bel passo in avanti, rispetto ai workaround manuali di mesi fa), in grado di installare una sorta di scorciatoia ad un browser già pre-configurato per far girare il servizio all'interno di Steam. Un espediente poco stabile, relativamente scomodo e un po' arrangiato che è stato finalmente archiviato.
Sì, perché è assai probabile che mentre starete leggendo queste righe, NVIDIA avrà finalmente lanciato GeForce Now in modalità nativa con tanto di app dedicata per Steam Deck. Noi abbiamo provato l'applicazione con qualche giorno di anticipo e ora vi racconteremo la nostra esperienza con gli immancabili test.
App nativa o scorciatoia browser
Purtroppo non è ancora possibile installare la nuova app di GeForce Now attraverso Steam ed è quindi necessario passare comunque dalla modalità desktop dell'handheld e da lì, attraverso un browser, rivolgersi al sito ufficiale di NVIDIA per scaricare e poi avviare il programma che, a quel punto, verrà installato in modo nativo in SteamOS e potrà essere utilizzato anche con Steam Deck in modalità gaming. Semplicemente troveremo l'applicazione nella tab delle "Non di Steam" esattamente come avveniva già in passato con lo script sviluppato dall'azienda di Jensen Huang.
Ma cosa cambia in concreto rispetto al funzionamento attraverso il browser? Innanzitutto c'è una gestione dei consumi e della stabilità generale dell'app molto più coerenti e funzionali. Inoltre è tutto maggiormente integrato nelle funzionalità stesse di Steam a partire dalla configurazione dei comandi, per arrivare alle proprietà avanzate del programma che può quindi essere configurato esattamente come tutti gli altri giochi installati in SteamOS. Ma soprattutto l'app nativa raggiunge quasi il massimo delle funzionalità di GeForce Now rendendo possibile il gaming sia in 4K a 60 FPS che in 1440p a 120 FPS con il supporto completo di HDR e di tutti i vari formati wide e ultra-wide che si possono sfruttare collegando Steam Deck ad un monitor esterno. Abbiamo scritto "quasi" poche righe sopra, perché oltre ad esserci qualche piccolo problema di compatibilità che abbiamo sperimentato durante il nostro test e di cui vi parleremo più avanti, al momento GeForce Now per l'handheld di Valve non sembra supportare il 1080p a 240 FPS che è invece utilizzabile regolarmente su PC Windows. Nulla di imprescindibile o problematico, sia chiaro, ma ci sembrava doveroso riportarlo in questo approfondimento.
Nulla di nuovo o diverso invece per ciò che concerne le impostazioni di GeForce Now che rimangono le medesime già accessibili in qualsiasi altra istanza e utilizzo dell'app con i due preset "Equilibrato" e "Risparmio dati" che permettono di impostare in modo automatico risoluzione, bitrate, frame per secondo e le varie altre opzioni tenendo conto delle peculiarità di Steam Deck e alternando tra una modalità che sfrutta al massimo lo streaming di NVIDIA, e un'altra che invece cerca di consumare il quantitativo minimo di dati. Non manca l'impostazione manuale che permette di personalizzare completamente tutti i settaggi così da poter sfruttare come si deve il proprio monitor o TV nel caso in cui l'handheld di Valve venga utilizzato a mo' di PC o console.
Prestazioni
E ora entriamo nel vivo del nostro test che abbiamo pensato di suddividere in due grandi tronconi. In questo paragrafo metteremo a confronto le differenze sostanziali tra il gaming su Steam Deck in modo nativo e quello in streaming tramite GeForce Now sfruttando i medesimi 6 videogiochi che abbiamo scelto come riferimento di condizioni d'uso reali. Nel paragrafo successivo invece ci focalizzeremo su alcuni numeri relativi all'autonomia dell'handheld.
Il presupposto da cui bisogna partire è singolo ed è anche estremamente importante: giocare in streaming vuol dire non sfruttare l'hardware e la componentistica della macchina per il rendering, ma limitarsi a ricevere le immagini del gioco come se si trattasse di un film o di una serie TV. Il device catturerà i nostri input per inviarli al server che, in un lasso di tempo infinitesimale, li interpreterà e ci invierà i nuovi frame elaborati dalle macchine fisiche posizionate da NVIDIA in giro per il mondo. Questo sistema ha tutta una serie di ricadute positive: la qualità grafica del gioco è indipendente dalle reali prestazioni dell'hardware su cui stiamo giocando che, al contempo, avrà bisogno di pochissima potenza per gestire lo streaming, consumando molto meno e quindi risultando più silenzioso e freddo.
Il rovescio della medaglia è rappresentato esclusivamente dalla necessità di una connessione a internet che sia stabile e sufficiente ampia, pena l'interruzione del servizio o la sua frammentazione con gravissime ripercussioni sulla qualità dell'esperienza di gioco.
Proprio per mettere in evidenza quelli che sono i benefici principali di GeForce Now e di qualsiasi altro servizio per giocare in streaming, abbiamo quindi optato per cinque videogiochi molto pesanti, moderni ed esosi che sono quelli che maggiormente possono giustificare l'esborso necessario ad abbonarsi al servizio di NVIDIA, dando per scontato che per giocare una visual novel o un indie molto piccolino, non abbia alcun senso rivolgersi al cloud gaming. Per avere comunque un riferimento abbiamo inserito nella batteria di test anche Dead Cells come sesto gioco. Interpretare i grafici soprastanti è semplicissimo: da un lato è evidente come utilizzare GeForce Now - nel nostro test avevamo accesso alla versione Ultimate con accesso a una build completa di GeForce RTX 4080 - vuol dire accedere alle impostazioni massime di qualsiasi videogioco posseduto, con tanto di ray tracing, path tracing, DLSS e frame generation perfettamente funzionanti e configurabili. Dall'altro i 60 frame per secondo sono una costante assoluta anche in 4K con pochissime limitazioni: nel nostro caso esclusivamente Indiana Jones e l'Antico Cerchio ci ha costretto a ritoccare un paio di impostazioni per garantire quel frame rate, in particolare il path tracing che non poteva essere attivato al massimo e il DLSS che andava impostato in modalità Qualità invece che DLAA. Scendendo al 1440p sparisce qualsiasi tipo di limitazione nel rendering e si toccano agilmente i 120 FPS con tutti i titoli da noi provati.
Chiaramente quanto detto ha senso solo nel momento in cui si utilizza Steam Deck collegato ad un monitor esterno così da poter sfruttare davvero le risoluzioni maggiorate, perché se invece si opta per giocare direttamente sull'handheld di Valve, non capiterà mai di dover ritoccare le impostazioni massime, consci tra l'altro che il refresh rate massimo dello schermo rende di fatto inutile spingersi oltre i 90 FPS.
Comunque nulla vieta di utilizzare una qualsiasi altra risoluzione in 16:10 per avere una sorta di super sampling applicato allo schermo di Steam Deck e diventa quindi possibile, ad esempio, giocare in 1600p a 120 FPS che vengono poi abbattuti a 800p/90 senza alcun tipo di problema o artefatto. Ma anzi con un evidente aumento di qualità dell'immagine risultante.
Autonomia
Come spiegavamo poco sopra nell'articolo, non avere la macchina che concretamente deve svolgere i calcoli di rendering ha ricadute immediate sui consumi energetici e quindi sull'autonomia. È questo, a nostro parere, il motivo più interessante per cui sottoscrivere un abbonamento ad un servizio come GeForce Now: avere un handheld che ci permette di giocare per un numero enorme di ore senza alcun compromesso grafico. Se di media infatti i consumi di Steam Deck per titoli impegnativi e pesanti si aggirano in una forbice che va dai 20 ai 24 watt con un'autonomia che, nella migliore delle ipotesi, supera di poco le 2 ore nel caso in cui si abbia a disposizione la batteria da 50 Wh del modello OLED - il modello LCD si ferma a 40 Wh con un'autonomia ridotta di almeno il 20% - giocando in streaming con GeForce Now abbiamo visto i consumi viaggiare in una forbice che va dai 6,5 ai 9 watt con picchi di 10,5 watt toccati solo nel momento in cui si collega Steam Deck a monitor esterni. Questo vuol dire giocare per anche 5 ore, che diventano facilmente 8 se non si esagera con la risoluzione e soprattutto con il frame rate che, aumentando a dismisura le necessità di refresh dello schermo e di gestione dei dati trasmessi, ha ricadute negative sui consumi toccando i valori più alti della forbice di cui sopra.
Qualche peccato di gioventù
Durante la nostra prova abbiamo notato una serie di sbavature e piccole problematiche che hanno reso meno pulito l'uso di GeForce Now. Nulla di davvero impattante o grave, ma in questo contesto ci sembra d'obbligo segnalare queste storture.
Innanzitutto il funzionamento dell'app nativa, per quanto immediato e fluido, risente di qualche accumulo di sporcizia: ci è capitato in molteplici occasioni di dover chiudere forzatamente la sessione e farla ripartire, poiché l'avvio di un gioco rimaneva bloccato in uno dei vari caricamenti che precedono lo start vero e proprio del prodotto. Talvolta poi, ma questo è più un problema generale di GeForce Now, l'avvio di alcuni giochi richiede conferme e spunte sui vari launcher e avvisi che non sempre sono fattibili attraverso gli analogici e i pulsanti del controller, ma richiedono l'uso del mouse e quindi del touch dello schermo con conseguenze nefaste sull'usabilità quando la risoluzione di streaming è molto elevata.
Abbiamo poi notato qualche sfasamento di funzionalità nell'uso con monitor esterni: alcuni giochi non c'era verso di farli partire correttamente se Steam Deck veniva acceso già con il display aggiuntivo collegato, ma funzionavano (o giravano molto meglio) se il monitor veniva collegato dopo aver concretamente avviato il titolo. Inoltre, in tutte le nostre situazioni di test non c'è stato verso di avere un output superiore a 100 FPS nonostante il rendering avvenisse concretamente a 120 frame per secondo come visibile tramite i vari overlayer.
Sia chiaro che si tratta di peccati di gioventù di un'applicazione ancora non perfettamente stabile e ottimizzata che si appoggia ad un servizio di streaming che non ha ancora raggiunto la sua forma ideale e perfetta nelle sue varie versioni. Ma già così ci sentiamo di promuovere con voti generosi il servizio di NVIDIA che su device così peculiari come l'handheld di Valve, è capace di offrire un modo alternativo per giocare, estremamente allettante.